“Percorrere la storia & l’orrore”
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PERCORRERE LA STORIA & L’ORRORE
A Milano la strada tra le pietre d’inciampo
Vincenzo Sardelli, «Studi cattolici», n. 732 febbraio 2022
«Il teatro, la musica, la memoria. La città di Milano, dedalo cosmopolita dalle mille pluralità, e qualche colpa da espiare. E poi, nomi di persone: Roberto Lepetit, oppure Gino Emanuele Neppi; Angelo Fabello, Mario Luzzatto, Enzo Capitano o Jenide Russo. Nomi come altri, magari citati da Google Maps e ascoltati distrattamente quando siamo alla guida. Ma dietro ogni nome c’è una storia, e a volte è tragica. Si chiama Due dentro ad un foco.
Storie di pietra ed è un progetto di attraversamenti urbani sulle tracce delle pietre d’inciampo. A promuoverlo, l’Associazione Culturale Tracce, fondata nel gennaio 2021 da Rossella Tansini, Alberta Bezzan e Rosario Tedesco. Il fine di Tracce è tenere desta la memoria delle vittime del nazifascismo. Dopo l’esordio dello scorso 10 giugno, anniversario dell’ingresso dell’Italia nella Seconda guerra mondiale, Tracce ha ripreso il percorso lungo le pietre d’inciampo il 10 ottobre, Giornata Europea della Cultura Ebraica. Un percorso di un’ora e mezza circa, lungo qualche chilometro dalla sede del Consolato della Repubblica Ceca al Memoriale della Shoah. […]
Viaggi nella storia e storie di viaggi sono pane quotidiano per Rosario Tedesco, guida e voce narrante di questo percorso. L’attore e regista palermitano formatosi con Luca Ronconi e Antonio Latella, nel 2009 ha completato il Cammino di Santiago. Due anni dopo ha compiuto Il Vento nelle Scarpe, percorso solitario di 1770 km lungo il corso del Danubio, dalle fonti nella Foresta Nera a Belgrado. Tra i suoi lavori, Il viaggio di Goethe in Italia. Poi gli spettacoli a soggetto storico – Il vicario, La moglie, Destinatario sconosciuto, In quelle tenebre – con l’Olocausto sempre sullo sfondo. […]
Due dentro ad un foco è un percorso di perdono e redenzione. È un itinerario nell’inferno della storia. Rosario Tedesco è il nostro Virgilio. Ogni sosta davanti a una pietra è la tappa di una via Crucis laica e allo stesso tempo religiosa. Tra colpa, pentimento e ricordi, diventiamo catena che collega il passato al presente e guarda al futuro. Con la voglia di riscattare la memoria che continua a bruciare. Nel segno di una nuova Milano refrattaria all’indifferenza».
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